Uscire dal dramma che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo: questo è l’impegno che ci deve accomunare. Lo strumento che abbiamo a disposizione è uno solo: sviluppare la cooperazione e la solidarietà tra gli uomini. E’ questa l’unica cosa che deve essere globalizzata senza limiti, insieme ad un diverso rapporto con la natura, prima che questa, violentata, si “vendichi” su una umanità incosciente.
Il 1° maggio non è stato solo una festa. E così infatti deve essere una “ricorrenza” nata, e peraltro sempre vissuta, come “giornata internazionale di lotta” per i diritti dei lavoratori.
Per l’occasione, nella sezione “prospettive sindacali”, vengono presentati due articoli dal titolo “alle radici della vitalità di Cgil Cisl e Uil”, in dialogo con l’intervento di Paolo Feltrin sulla rivista “Italianieuropei”.
Sempre sul senso del 1° maggio oggi l’articolo “disuguaglianze tra classi e generi…” sottolinea come la via d’uscita dalla crisi possa essere trovata solo in una “economia dal volto umano”, che è poi quella propugnata da Keynes e fino a ieri considerata “scandalosa”.
Non può mancare naturalmente la sezione “una vita in versi”. Liberarci dalle nostre paure e guardare in alto: lo possiamo fare continuando nella bella lettura di “Come in cielo così in terra”, l’ultimo poema di Ernesto Cardenal, definito “poeta del cosmo”.
Una poesia di Antonio Vargiu “Eppure la vita” ci incoraggia ad andare oltre le difficoltà e i drammi di oggi e a dare, ancora una volta, fiducia all’uomo.
Infine, per la sezione dedicata al diritto del lavoro, segnaliamo un commento ad una sentenza innovativa del tribunale di Spoleto sul “pagamento in solido” dell’Inps, nel caso in cui non agisca contro aziende che, obbligate a versare alla sua tesoreria le quote di tfr dei lavoratori, non adempiano, rischiando di privare i propri dipendenti di questa parte di retribuzione differita.
A tutti voi una buona lettura!
N.B.
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