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Non è una banalità pensare, ma è una cosa che tutti constatiamo, che i cambiamenti delle stagioni ci ispirano riflessioni e considerazioni anche sulla nostra vita. E questa è un’occasione da non perdere.

Certo i “tempi” sono cambiati, anche quelli meteorologici: potremmo senza dubbio ironizzare su noi stessi, citando le famose banalità: “Non ci sono più le mezze stagioni” o “non ci sono più le stagioni di una volta”.

Ma questa ora è la pura e semplice verità. Importanti cambiamenti climatici sono oramai in atto da diverso tempo e le conseguenze si stanno facendo sentire. Nonostante questo qualcuno continua a barare, negando fatti a cui assistiamo quotidianamente. Se, ad esempio, quest’anno non abbiamo -ancora- visto grandinate “simil nevicate”, le cosiddette “bombe d’acqua” non si sono fatte negare in tutto il nostro paese, nord centro o sud che sia.

Ma, se siamo stati attenti, non ci saranno sfuggite giornate di autunno arricchite da splendidi colori: l’azzurro del cielo, i morbidi tappeti di foglie dorate, che rendono allegri -in questo periodo- i lunghi viali delle nostre città.

Ma la stagione sta ora “virando” verso l’inverno. Per accompagnare questo percorso vi riproporrò -ancora una volta- alcune mie poesie, che spero vi facciano compagnia e vi aiutino ad affrontare queste stagioni della natura e della vostra vita.

 

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Novembre

È così leggera la terra a novembre

questo autunno che occhieggia d’azzurro,

tra gli alberi adesso così spogli,

che le voci di nuovo puoi sentire

di chi ormai ci ha lasciato.

Tornano e la voce è così chiara

come il respiro del vento sopra il lago.

 

 

 

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Bologna

Al gelido vento che azzurra la città

sembrano tutte trasparenti

le figure che popolano la piazza.

 

Il lento incedere dei bus un poco turba

la domanda di chi,

nel freddo inverno,

stende la mano.

Da gioie e dolori cuori levigati

riflettono gli squilli del sole.

 

 

 

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Non cerco le rose a gennaio

 

Non cerco le rose a gennaio,

mi basta la luna e le stelle

di ghiaccio sopra gli alberi spogli.

Non cerco le rose a gennaio,

ma non dire

che la stagione è morta.

 

La gloria delle foglie d’autunno,

il suono di mille violini,

sono solo un ricordo.

 

Ma quello che marcisce

sotto la coltre di neve,

oh, quello che marcisce

sotto la bianca coltre di neve,

non è invano.

Nel silenzio solo un uccello solitario,

ancora di più il nostro cuore,

in attesa dell’alba.

 

 

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