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Sembra ormai passato molto tempo da quando le ferie sono finite e siamo tornati al “giro normale” della nostra vita: le città si sono ripopolate, il lavoro è ripreso, le scuole sono state riaperte.

Di nuovo facciamo i conti con la nostra vita di ogni giorno, quella che è la nostra principale esperienza concreta, dopo un periodo collocato oramai tra i nostri “sogni”.

Il messaggio che, però, vorrei far passare è che non è necessario, non è giusto, non è bello vivere la nostra vita a compartimenti stagni. Dobbiamo ribellarci alla “routine”, anche se è difficile, dobbiamo uscire da schemi che spesso non ci consentono di vedere le cose e le persone “belle” con cui quotidianamente ci imbattiamo.

Per questo voglio lasciare alla vostra lettura una mia breve poesia, con la speranza di riaccendere quella “nostalgia della bellezza” che ci rende più ottimisti, più fiduciosi nella vita, più disponibili ad incontrare –in maniera totalmente gratuita- gli altri per arricchirci reciprocamente ed affrontare i problemi che purtroppo non abbandonano mai né le singole persone né la collettività.

Ancora una volta

Ancora una volta

la bella stagione è svanita.

Questo giorno che finisce bruscamente

mette quasi un’ansia da riposo.

Alle prime ombre s’accendono le luci,

la più bella è la stella della sera.

Sulla porta di casa mi sorprendono i ricordi,

s’accendono, si spengono,

sono lucciole d’estate.

Antonio Vargiu

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