di Antonio Vargiu
Anche quest’anno le tre grandi centrali sindacali confederali hanno ritrovato la propria unità nel mettere al centro del 1° maggio un tema di grande rilievo sociale: la salvaguardia dei lavoratori dal pesante stillicidio di morti, feriti ed invalidi che stanno caratterizzando la ripresa, sia pure modesta, della nostra attività produttiva.
La Uil, del resto, da tempo sta diffondendo il suo slogan “zero morti sul lavoro”, che può sembrare un po’ utopico, ma che sicuramente manifesta una volontà di coinvolgere tutti gli attori, produttivi ed istituzionali, in uno sforzo fuori del comune per ridurre gli infortuni sia direttamente sui luoghi di lavoro, ma anche quelli in itinere, che avvengono cioè nel tragitto casa/lavoro.
Tre le manifestazioni principali programmate, che hanno visto la partecipazione dei segretari generali delle rispettive confederazioni: a Montemurlo (Prato) ha parlato il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri, a Casteldaccia (Palermo) le conclusioni sono state tratte dalla segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, infine a Roma la manifestazione si è conclusa con l’intervento del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.
Un Primo Maggio “uniti per un lavoro sicuro”, come recita il manifesto scelto da Cgil, Cisl e Uil per la celebrazione. Ma più che uno slogan sembra, insieme, un imperativo di portata civile e un avvertimento alle forze governative.
Pierpaolo Bombardieri
Da Montemurlo il leader della Uil ha affrontato il tema della sicurezza sul lavoro ricordando la tragica morte di Luana D’Orazio, operaia morta in una fabbrica in provincia di Prato e mostrando una scarpa della giovane consegnatagli dalla mamma Emma Marrazzo, presente al fianco del segretario sul palco del Primo Maggio. “Ringrazio la famiglia di Luana – ha proseguito Bombardieri – che, lo diciamo alla politica, non può restare sola e che ha bisogno di essere aiutata. E poiché siamo stati convocati, c’è una prima proposta concreta che facciamo al governo: le famiglie delle vittime per incidenti sul lavoro siano trattate allo stesso modo delle famiglie che hanno subito vittime per mano della mafia, abbiano lo stesso sostegno. Partiamo dalle persone. Non parliamo solo di numeri. E parliamo di giustizia: chiediamo che siano istituiti il reato dell’omicidio sul lavoro e una procura speciale, che si occupi esclusivamente di incidenti sul lavoro: 500.000 infortuni e più di 1.000 morti ogni anno. Lavoriamo insieme per ridare dignità al lavoro e alle persone, per arrivare a zero morti sul lavoro”.
Infine Bombadieri ha ricordato che c’è sicuramente bisogno di più investimenti, che vanno bene i 600 milioni stanziati dall’Inail, che vengono peraltro dai contributi versati dagli stessi lavoratori oltre che dalle imprese. E’necessario quindi un di più che venga effettivamente stanziato dal governo.
Ma servono anche “più ispezioni, più ispettori, e il coraggio di dire basta alle gare al massimo ribasso e agli appalti a cascata”.
Daniela Fumarola
Anche la segretaria generale della Cisl è partita dal concreto ricordo/denuncia di un grave infortunio sul lavoro avvenuto proprio a Casteldaccia dove il 6 maggio 2024 morirono cinque operai rimasti intrappolati in una vasca interrata dell’impianto di sollevamento delle acque reflue dell’Azienda municipale acquedotti mentre stavano eseguendo dei lavori di manutenzione nella struttura. Ma il ricordo è per le tante, troppe, vittime sul lavoro, come all’Esselunga di Firenze, alla centrale Enel di Suviana, al deposito Eni di Calenzano.
Fumarola ricorda che siamo di fronte a bilancio drammatico di tre vittime al giorno sul posto di lavoro, “vite spezzate, sogni infranti, famiglie distrutte. Questa vergogna deve finire. Serve la volontà di dare risposte concrete”. Sicuramente, sottolinea la leader della Cisl, p assi avanti, negli ultimi tempi, ne sono stati fatti: la patente a crediti, l’aumento del numero degli ispettori, l’utilizzo dell’avanzo Inail. “Ma bisogna farne tanti altri ancora. E serve farli coinvolgendo sindacati e associazioni datoriali, definendo finalmente una chiara strategia nazionale, costruendo insieme affidamenti e impegni”.
Per questo Furmarola ritiene importante la convocazione del governo “e che la premier Meloni abbia detto che bisogna costruire un’alleanza tra istituzioni e parti sociali sulla sicurezza e la dignità del lavoro. Bene, questa alleanza deve strutturarsi in un Patto della Responsabilità”, soprattutto “per garantire lavoro dignitoso a chi arriva nel nostro Paese in cerca di speranza e futuro”.
“Noi crediamo che per tutto questo vada aperta una nuova stagione di innovazioni condivise. Nel segno della contrattazione, della concertazione, della partecipazione dei lavoratori alla vita e gli utili d’impresa. Partecipazione come antidoto alla frammentazione, alla sfiducia, a un individualismo che isola e impoverisce. Come elemento di attivazione dal basso per la coesione e l’unità nazionale. È per questo che abbiamo proposto e proponiamo un “Patto per il futuro” – conclude Fumarola -. Solo così, rimetteremo in cammino l’Italia verso una prospettiva nuova”.
Maurizio Landini
“Non c’è nulla da festeggiare” attacca Landini ricordando i livelli di precarietà, di povertà e le tragiche morti sul lavoro che continuano ad affliggere il Paese. Lavoro, dignità e sicurezza sono sì dei diritti, conquistati – “non ce li ha regalati nessuno” – ma non garantiti, e per questo “è il momento di mobilitarci per cambiare la situazione”. Il riferimento del leader della Cgil è al referendum dell’8 e del 9 giugno su lavoro e cittadinanza, “richieste che non costano” ma che richiamano “una volontà politica che rimetta al centro non il profitto, ma la persona, il lavoro, la qualità del lavoro e la libertà delle persone”.
Per quanto riguarda la sicurezza “non può essere opzionale” continua Landini rilanciando la proposta di una “vera patente a punti” per le aziende: “Non quella finta che è stata fatta. Vogliamo estendere il diritto alla rappresentanza anche negli appalti, dove oggi i delegati alla sicurezza non hanno né tempo né strumenti per agire”. E in vista dell’incontro con il governo fissato per il prossimo 8 maggio avverte: “Io non voglio rivedere il film del 2023 quando ci dissero che ogni 15 giorni ci saremmo incontrati per risolvere i problemi”. Dopo due anni “la situazione è peggiorata” e se non dovesse aprirsi “una vera trattativa”, se il confronto “sarà finto”, si aprirà una fase di mobilitazione e di sostegno alla piattaforma unitaria “che non è mai stata presa in considerazione”.
“Lo diciamo con chiarezza: è ora di finirla con l’ipocrisia. Tutti sanno che senza investimenti si continuerà a morire. Finché la salute è considerata un costo, il profitto sarà sempre più importante della vita”.
Infine Landini ribatte al primo ministro Giorgia Meloni, che a ridosso del Primo Maggio ha pubblicato un video in cui parla di un aumento dei salari da quando il suo governo è in carica :“Basta propaganda. Quando sento dire che i salari sono aumentati, penso di aver sbagliato canale. I salari crescono solo grazie agli accordi sindacali nel settore privato. Il governo non c’entra nulla. Anzi, ha aumentato le tasse sul lavoro e sulle pensioni. E mentre l’inflazione erode i redditi, le imprese distribuiscono i profitti agli azionisti: lo dice Mediobanca, non io”.
Come abbiamo visto sul tema della lotta agli infortuni sul lavoro c’è stata un’ampia convergenza tra Cgil Cisl e Uil e presto ci sarà l’incontro con il governo.
Tutto bene, dunque? No perché anche la giornata del 1°maggio ha lasciato intravvedere una forte differenziazione strategica sui temi complessivi del lavoro. Per accennare ad alcune di queste differenze e, a volte, vere e proprie contrapposizioni, basti pensare al rapporto rivendicazioni/confronto con il governo, al “lavoro povero” al tema della partecipazione dei lavoratori nelle aziende, a come rendere protagonista il movimento dei lavoratori su tematiche come fisco, inflazione, sanità, solo per indicare alcune fondamentali questioni sociali.
Tutti questi temi sono essenziali per la vita delle organizzazioni sindacali e ci ripromettiamo, quindi, di ritornare su tutte queste tematiche in un prossimo articolo.