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di Antonio Vargiu

Conclusi tutti i Congressi regionali della Uiltucs, ci stiamo avvicinando a grandi passi al Congresso nazionale, che si terrà a Milano dal 5 all’8 ottobre p.v.

Come nel passato il Congresso nazionale è una importante occasione per operare una riflessione più in profondità su tutte le problematiche riguardanti la condizione dei lavoratori e la tutela dei loro diritti.

Tutti siamo consapevoli delle difficoltà del momento: alla crisi del post covid si sta purtroppo aggiungendo una situazione di forte rincaro delle materie prime, dovuto anche alla guerra in Ucraina e alle conseguenti sanzioni, che però, per alcuni aspetti, stanno funzionando come una specie di boomerang.

Niente di buono da questa situazione: lo vediamo dall’incremento delle povertà (relative ed assolute).

I Congressi comunque sono chiamati a riflettere non solo sulle questioni contingenti, ma anche sui cambiamenti di lungo periodo riguardanti i rapporti di lavoro: lo sviluppo di nuove modalità di lavoro (vedi il lavoro agile), la continua precarizzazione dei lavoratori, le misure di protezione dei propri dati personali, l’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche, che possono sì migliorare l’organizzazione e la qualità del lavoro, a patto di “tenerne a bada” la loro invasività ecc.

Infine, per quanto riguarda più propriamente l’organizzazione sindacale, e in particolare la Uiltucs, una questione che abbiamo ritenuto sempre molto importante: la ripresa di un serio programma formativo nazionale per le nuove come per le “vecchie” leve di attivisti della nostra organizzazione.

Quest’ultimo tema non ha trovato posto nelle tesi “ufficiali”, ma in questo numero riprendiamo un nostro contributo, che sottoporremo alla valutazione del Congresso.

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