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A Caiazzo tra Storia e Arte in compagnia di Vargiu.

Articolo di Eugenio Lucente

Per presentare il suo ultimo lavoro Antonio ha scelto Caiazzo, una cittadina adagiata su una collinetta nelle vicinanze del fiume Volturno, notoriamente famosa per la sua tipica oliva .

Non tutti però ricordano un episodio di atrocità verso i civili, compiuto nel 1943 dai tedeschi, in ritirata sotto la pressione degli anglo-americani. L’episodio, conosciuto come la “strage di Caiazzo” vide l’esercito tedesco uccidere, brutalmente e senza alcuna giustificazione, ventidue persone tra cui otto donne e nove bambini. Ma questa è un’altra storia.

Antonio è tornato a dieci anni (precisi!) dalla presentazione del suo primo libro “Diario”. Ora ci è venuto a trovare con il suo terzo libro, intitolato “Immenso e Quotidiano”. 

All’appuntamento numerosi i presenti ovvero agenti di commercio, imprenditori della zona matesina, diversi ex dipendenti dei Consorzi Agrari e funzionari del Consorzio Sannio Alifano.

A far da cornice al tanto atteso appuntamento è il ristorante di Edoardo Paglia, gestore e proprietario dell’omonimo locale e noto per il cibo genuino offerto ai suoi clienti (sempre numerosi). La sua è una famiglia fantastica dedita alla buona e sana cucina che unita alla passione per la qualità delle materie prime e all’accoglienza sempre impeccabile è riuscito a trasformare una serata in evento di particolare interesse culturale.

Con la poesia di Vargiu ci si sente davvero a casa, sono sempre presenti nei suoi versi i profumi e le sensazioni di una volta. Volendo esprimersi con le sue parole “Sulla porta di casa mi sorprendono i ricordi: s’accendono, si spengono, come lucciole d’estate”.

Vargiu ci fa capire con semplicità che dopo due anni di isolamento (veramente troppi), c’è tanta voglia di ricominciare e il contatto con le persone diventa improvvisamente fondamentale, ci ricorda con forza che, alla fine di tutto, siamo esseri sociali creati per stare insieme e attingere forza proprio da chi ci sta accanto. 

Il vero senso che aleggia nell’aria a chiusura della bellissima serata è che la lettura del libro spinga ognuno di noi a vivere la propria vita con coraggio e con gioia conquistando di nuovo e lentamente tutti quegli spazi di quotidianità genuina che man mano sono stati erosi dal particolare periodo che abbiamo tristemente attraversato.

Grazie Antonio Buon Lavoro.

EUGENIO LUCENTE

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