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Come potete vedere questo mio sito è, e lo sarà in maniera programmatica, per quanto possibile sobrio e senza troppi “fronzoli”. Certamente ci sono immagini, ma l’obiettivo è quello di mettere al centro “la parola”.
Innanzitutto una parola non svalutata: ho voluto per questo costruirmi un sito al di fuori dei vari “social network” (facebook, twitter ecc.). E’ un atteggiamento “snob” o aristocratico? No, nessuna sottovalutazione di strumenti che mettono a disposizione di tutti -anche dall’altra parte del mondo- contatti, conoscenze e possibilità di scambi di esperienze.
Ma questi strumenti, in genere, hanno un difetto: siccome ospitano tutto e tutti le parole serie e interessanti devono essere ricercate ed estratte come “pepite d’oro”da un fiume. Certo, quando conosciamo le persone, possiamo andare con fiducia e curiosità a conoscere il loro pensiero su tanti problemi ed aspetti della vita sociale e personale. Negli altri casi vediamo come le parole che sono in superficie servono spesso a dar vita a battute dall’effetto immediato, ma spesso dalla durata effimera.
Senza parlare poi dell’uso della parola “amicizia” o dell’espressione “mi piace”, create dai “costruttori di social network” al solo fine -commerciale- di far interagire il maggior numero possibile di “frequentatori”.
Ho voluto, poi, escludere in maniera assoluta ogni tipo di pubblicità, in quanto rischia di snaturare il messaggio che si vuole trasmettere.
La mia cultura “novecentesca” mi porta, poi, a dare la preferenza al libro nella tradizionale forma cartacea: così sono molto affezionato alle vecchie edizioni Oscar Mondadori di poeti come Quasimodo, Saba, Sereni ecc. Difficilmente ricorrerò all’edizione “ebook”, che rischia di essere un pò fredda: anche la fisicità del libro ha, per me, un valore.
Naturalmente, come dicevo nella prima presentazione del sito, è oggi impossibile non usare lo strumento “internet” per farsi conoscere (opere ed idee), soprattutto se si scrivono versi, che normalmente non possono portare a tirature significative e, quindi, a presenze negli scaffali delle librerie. Si salvano, naturalmente, solo i “classici” o i poeti (poetesse) estremamente conosciuti.
Tutto questo può sembrare contradditorio con il fatto che in fondo, nella pagina home del sito, campeggi un riferimento alla mia presenza in facebook, con i relativi link e i “mi piace”.
Confesso che ho dovuto “litigare” con qualche mio amico, che ha insistito: per me però quel social network è al massimo “uno specchio”, che serve per far conoscere e indurre a “visite” al mio sito. In pratica sono iscritto a facebook, ma normalmente non ci scrivo.
Nel mio sito, invece, potete trovare un format per mandarmi direttamente le vostre impressioni e i vostri giudizi sui contenuti che, volta per volta, vi presento sia sulla parte riguardante “una vita in versi” che su quella riguardante “prospettive sindacali”.
In conclusione al centro di questo progetto c’è la costruzione di rapporti veri con le persone che vada oltre la possibilità fisica di incontrarle e di comunicare direttamente con loro, anche se organizzare “incontri locali” è una parte importante del progetto.
Naturalmente continua ad essere importante diffondere il libro (o i libri, parlando al futuro), perchè, non so bene il motivo, ma adesso che ho aperto un canale di comunicazione con voi, è aumentata la voglia e la mia “vena” di scrittore.

Roma, 2 novembre 2014

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